generazione findomestic
Articolo estratto da un quotidiano locale della Toscana
Parla il sig.Boschi (Associazione Federconsumatori)
«Il Credito al consumo ? - Fatelo solo se costretti»
«Si paga anche il 15% in più»
Vivere a rate? - È pericoloso: si rischia di fare debiti su debiti.
Proprio per questo motivo, in Toscana, ci sono famiglie che vivono nel dramma.
Il mio consiglio è quello di ricorrere ai prestiti solo in caso di bisogno impellente.
Con tutti i tassi applicati da banche e società finanziarie, a conti fatti, si può arrivare a pagare il 15% in più.
Parola di Roberto Boschi, presidente di Federconsumatori per la provincia di Livorno.
Secondo il responsabile del1'associazione, infatti, i numeri del Crif che interessano molte provincie toscane hanno un concreto fondamento nella realtà.
«A volte piace vivere al di sopra delle nostre possibilità - sottolinea Boschi - quindi capita di
aprire linee di credito anche per acquistare cose di cui si potrebbe benissimo fare a meno.
Se non si riesce a restituire i soldi, pero, si è costretti a rincorrere e alla lunga si sprofonda nel baratro».
Abbiamo provato a fare un preventivo sul sito web di una delle tante società finanziarie che pubblicizzano prestiti a tasso vantaggioso.
Seguendo il consiglio del presidente di Federconsumatori Livorno abbiamo scelto qualcosa di cui, a
volte, non si puo proprio fare a meno: una automobile.
Una macchina nuova dal costo di 15.000 euro.
Rimborsabile - visto che ci e stata chiesta una preferenza sull'importo mensile da restituire - con rate da 200 euro.
Il risultato e' di ben 96 rate: 19.200 euro da pagare in 8 anni, con Tan fisso al 6,39% (e' il tasso nominale - il tasso di interesso puro applicato al prestito)
Il Taeg fisso (il tasso annuo effettivo globale, che tiene conto con esattezza del periodo in cui viene effettuato il rimborso) al 6,58%
Se infatti aumentiamo la rata mensile, inserendo come preferenza circa 350 euro al mese, alla fine paghiamo un po' meno: 17.302 euro, equivalente a 54 rate mensili a 320,40 euro.
Vivere a rate, quindi, costa tanto, visto che a distanza di qualche anno servono diversi stipendi in piu' per saldare i debiti.
Insomma, e' chiaro che bisogna capire se ne vale veramente la pena, perche' banche e societa' finanziarie non fanno beneficenza: se io ho bisogno di soldi mi applicano un tasso alto, mentre se lo stesso denaro lo deposito non mi danno praticamente niente !
Questo era l'articolo del giornale, dal quale prendo spunto per fare alcune considerazioni:
Se e' vero che, come nell'esempio, per una auto nuova – ma anche usata non te la regalano – ci vogliono migliaia di euro, e possiamo non averli accantonati in banca, io trovo accettabile acquistarla a rate, perche' l'auto in una famiglia ci vuole.
Lasciamo stare che se avete la moglie che lavora vuole la sua auto, i figli cresciuti devono essere indipendenti e vogliono l'auto anche loro . . . al cane piace farla al parco del centro citta' perche' trova gli amichetti e non vicino a dove abitate e vorrebbe l'auto anche lui (per fortuna ai cani non danno ancora la patente. . .) insomma, io sto parlando dell'auto "principale" della famiglia, se quella che avete e' sfruttata come un mulo e spendete piu' di riparazioni che di carburante, la dovete cambiare !
Purtroppo pero' oggi (anzi, gia da diversi anni) il commercio e' cambiato.
Io mi ricordo che quando ero giovane, all'inizio degli anni 80, mio padre ha dovuto pagare qualcosa a rate – non ricordo bene, forse per cambiare l'auto o fare dei lavori di manutenzione in casa, una spesa improrogabile, comunque non una grossa cifra.
Quello che ricordo e' che per decidere mio padre riuni' la famiglia al tavolino (i miei genitori e i miei nonni che vivevano con noi) e dopo "lunga e animata discussione" tutti erano d'accordo nel contrarre quel debito, sicuri, salvo eventi eccezionali, di poterlo onorare fino in fondo.
Il passo successivo fu quello di acquistare alcune cambiali (mi sembra 3 – 4 al massimo) e completare l'operazione, fra l'altro con una maggiorazione di interessi da parte del creditore molto conveniente.
I grandi magazzini non si erano ancora espansi come adesso, e al massimo il debito si faceva con il negozio di fiducia vicino a casa, ma dopo un mese se non saldavi il conto vecchio uscivi a mani vuote !
In quel modo, che ti piacesse o no, avevi una esposizione economica debitoria limitata, e tutto sommato sotto controllo, se ad esempio col negozio di abbigliamento eri esposto parecchio, sapevi da te che prima di tornarci e provare un vestito nuovo, dovevi avere accantonato una somma sufficiente per scalare il vecchio debito ed eventualmente farne uno nuovo, altrimenti il vestito non te lo davano !
Facciamo ora un salto nel tempo ed arriviamo ai nostri anni, dove le periferie delle citta' (tutte, chi piu' chi meno) sono piene di centri commerciali, anche vicini pochi chilometri tra di loro.
Come ho ironicamente illustrato con le due immagini all'inizio di questo articolo, nei centri commerciali trovi tutto ... anzi quasi tutto ... cosa manca dunque ?
Lo potete leggere nella foto di destra: manca il "gabbiotto" che regala i soldi per acquistare la merce o i servizi che ci sono, e l'offerta e' talmente vasta e la presentazione dei prodotti accattivante che e' naturale concentrare l'attenzione sul "cosa comprare" e quasi dimenticarsi di "come pagare" ...
In una sola parola si chiama Marketing ... ed e' in fondo lo studio dei meccanismi della mente – e sopratutto dei suoi punti deboli – che la spingono a mettere nei carrelli anche oggetti a noi non necessari o semplicemente che in quel momento non potremmo permetterci di acquistare.
Ma siccome i "padroni" (che brutta parola, da ex comunista) dei Grandi Magazzini devono sempre guadagnare, cosa si sono inventati ?
Be', se la "massa" dei clienti (per dirla come la penso: il gregge di pecore, tutti noi potenziali consumatori) non ce la fa a stare al passo con le vendite perche' "alle pecore la lana cresce di 10 centimetri al mese, non alla settimana ..." tradotto: nelle maggioranza delle famiglie le entrate monetarie periodiche – tipicamente mensili - non sono sufficenti a permettere di fargli fare nuovi acquisti frequenti come farebbe comodo al mondo del Commercio ...
... quindi la soluzione e' stata di "spalmare" piu' pagamenti possibili nel futuro, anche relativamente lontano (nell'articolo di Federconsumatori PER UNA AUTO CHE DOPO 6 ANNI NON VALE PIU' UN CAPPERO si fa l'esempio di 96 mesi - sono 8 anni ! Ma nel 2024 potrebbe non esistere piu' neanche la Terra !
Quale e' il grosso vantaggio che hanno i commercianti (e le finanziarie/banche che partecipano ) a spingere i consumatori ad indebitarsi anche per le cazzate ?
Che, nel breve/medio periodo (diciamo alcuni anni) spostano il "peso" della crisi da loro a noi consumatori, ma non puo' essere una strategia vincente, alla lunga, perche' poi le conseguenze negative gli torneranno indietro ed anche amplificate, secondo me.
Torniamo all'esempio del gregge di pecore da tosare, che si presta bene a quello che volglio dire:
Su tu, allevatore (commerciante), hai bisogno di piu' lana (incassi), puoi fare solo due cose:
- Trovi altre pecore da unire al tuo gregge e complessivamente producono piu' lana (le nuove pecore potrebbero essere tutti gli extracomunitari che sono gia' in Italia, che ne dite ?)
- Dai del cibo o dei prodotti talmente efficaci che fanno crescere piu' velocemente la lana alle pecore che gia' possiedi, per cui per arrivare alla lunghezza di 10 cm. una pecora ci mette tre settimane anziche' un mese come prima (ad esempio diminuire le tasse porterebbe tutti ad avere piu' soldi)
Anche se le dinamiche dell'economia sono piu' complesse di come le ho descritte, vi siete resi conto che spesso quello che i media / pubblicita' e anche l'informazione - a volte - ci suggerisce e ci invita a fare - va sempre valutato (e personalizzato) in base alla nostra situazione familiare-economica.
Con questo non dico che dobbiamo fare lo "sciopero del supermercato" e non comprare piu' niente, pero' anche un acquisto ad esempio di un gadget tecnologico non essenziale – ma anche di una lavatrice ad esempio – puo' essere programmato in anticipo e usando un "piano risparmio" come ad esempio PF Risparmio, che trovate in questa sezione del sito alla voce "Io mi Pago", permette, nel tempo che decidiamo noi, di accantonare PRIMA l'importo che serve per quell'acquisto, e una volta raggiunto l'obbiettivo potremmo acquistarlo in contanti con tranquillita'.
Se per cause di forza maggiore non ci saremo riusciti, semplicemente rimanderemo l'acquisto, ma non saremo esposti con nessuna banca/finanziaria e nessuno ci verra' a cercare.
Alessandro Marconi